in nome e per conto di Navdanya,
vi scrivo per invitarvi a diventare parte del Movimento Globale dei
Cittadini per la Libertà dei Semi – l’inizio di una campagna a livello
globale per mettere in guardia i cittadini ed i governi di tutto il modo
di quanto la nostra capacità di approvvigionamento di semi stia
diventando precaria – e di conseguenza di quanto lo stia diventando la
sicurezza del cibo.
Abbiamo
dato inizio a Navdanya 25 anni fa per proteggere la biodiversità e il
diritto degli agricoltori a salvare, moltiplicare e scambiare i semi
liberamente nel momento in cui ci trovammo costretti a gestire le
minacce del Trattato TRIPS ( Trade Related Intellectual Property Righs
Agreement – Trattato sui diritti di proprietà intellettuale in relazione
alle attività commerciali) da parte dell’ Organizzazione Mondiale de
Commercio –World Trade Organization (WTO) che ha aperto le porte a:
l’introduzione degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati), il
deposito di brevetti sui semi ed il reclamo delle relative royalties
(diritti). Un rappresentante della Monsanto disse poco più tardi “Nella
stesura di questi trattati noi siamo stati il paziente, il diagnosta e
lo specialista riuniti in un solo soggetto “. Le Corporations
identificarono un problema – e per esse il problema erano gli
agricoltori e la loro attività di salvaguardia dei semi. Perciò esse
offrirono una soluzione, e la soluzione era l’introduzione dei brevetti e
dei diritti di proprietà intellettuale sui semi, rendendo in questo
modo illegale l’attività di salvataggio dei semi da parte degli
agricoltori. Da “bene comune” il seme divenne “merce” per essere
commercializzato sul libero mercato da parte delle aziende sementifere
private.
Ad oggi, la minaccia è grande, considerando quanto segue:
Gli
ultimi vent’anni hanno visto una grande diminuzione della biodiversità
dei semi e della sovranità su di essi da parte delle popolazioni. Allo
stesso tempo c’è stato un grande aumento del controllo sui semi da parte
di un piccolo numero di gigantesche corporations (Multinazionali).
Lo
sfruttamento intensivo dei terreni con coltivazioni geneticamente
modificate di soya, canola, cotone è aumentato drammaticamente.
Oltre
a ridurre e distruggere la biodiversità, gli organismi geneticamente
modificati e coperti da brevetto stanno minando la sovranità delle
popolazioni sui semi ed il diritto degli agricoltori a coltivare i
propri semi, a proteggerli e a scambiarli.
In
molti paesi in tutto il mondo, inclusa l’India, si stanno introducendo
nuove leggi che costringono alla registrazione obbligatoria dei semi
rendendo impossibile ai piccoli agricoltori la possibilità di far
crescere e mantenere la propria biodiversità ed obbligandoli così a
dipendere dalle grandi multinazionali sementifere.
La
contaminazione genetica si sta diffondendo – l’India ha perso i propri
semi di cotone a causa della contaminazione dei semi di cotone BT. Il
Messico, la storica culla del grano, ha perso l’ottanta per cento delle
sue varietà di grano e frumento. Questi sono solo i due principali
esempi della perdita della nostra eredità di semenze locali e nazionali.
Dopo averli contaminati, le multinazionali dei semi biotech fanno causa
agli agricoltori per aver infranto le leggi sui diritti di brevetto. Più
di 80 gruppi di sono recentemente uniti negli Stati Uniti per
presentare una sottoscrizione ed aprire un caso per prevenire una causa
contro di essi da parte di Monsanto dopo che già aveva contaminato le
loro coltivazioni.
Siccome la possibilità di approvvigionamento di sementi sane da parte
dei coltivatori è stata ridotta, essi diventano dipendenti dai semi
geneticamente modificati e coperti da brevetto. La conseguenza diretta è
l’indebitamento. Il debito creato dal cotone BT in India ha spinto gli
agricoltori al suicidio.
L’India ha firmato uno studio comparato tra India e USA sull’agricoltura
insieme ad un rappresentante della Monsanto. Gli stati sono messi sotto
pressione perché firmino accordi con la Monsanto. Un esempio è il
“Monsanto Rajasthan Memorandum of Undestanding” (MOU – Documento di
accordo bilaterale tra Monsanto e il Rajasthan) per il quale la Monsanto
avrebbe ottenuto i diritti di proprietà intellettuale su tutte le
risorse genetiche così come sulle ricerche sui semi svolte nell’ambito
dell’accordo MOU. Fu solo dopo una campagna promossa da Navadnya e un
Bija Yatra chiamato “Monsanto Quit India” (Monsanto vattene dall’India)
che il governo del Rajasthan ha cancellato il MOU.
C’è pressione da parte di Monsanto sul governo degli Stati Uniti ed
entrambi fanno pressioni sui governi di tutto il mondo. Questa è una
grande minaccia sul futuro dei semi ed il futuro del cibo.
Wikilieaks ha svelato le intenzioni del governo degli Stati Uniti di
aumentare e far proliferare l’utilizzo di OGM organismi geneticamente
modificati, in Africa ed in Pakistan. La pressione da parte di
rappresentanti del governo degli Stati Uniti è una dimostrazione di un
supporto diretto al grande business della biotecnologia ed
all’espansione dei loro mercati.
Queste
tendenze dimostrano una volontà di controllo totale sull’
approvvigionamento dei semi e di distruzione delle fondamenta più vere
dell’agricoltura. Siamo testimoni di un’EMERGENZA GLOBALE SUI SEMI.
La
scomparsa della biodiversità e della nostra sovranità sui semi sta
creando una grandissima crisi nella sicurezza dell’agricoltura e del
cibo in tutto il mondo. Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi.
I semi
sono il primo anello della catena alimentare ed i depositari della
futura evoluzione della vita. Per questo la salvaguardia dei semi e la
loro protezione per le generazioni future è un nostro preciso dovere e
nostra responsabilità. La coltivazione e moltiplicazione dei semi ed il
loro libero scambio tra gli agricoltori è sempre stata la base del
mantenimento della biodiversità e della sicurezza del nostro cibo.
Sono
sicura che voi percepirete l’emergenza tanto quanto io la percepisco e
che sentirete la necessità di unire le forze per reclamare i nostri semi
e per proteggere la loro biodiversità e libertà.
Facciamo
in modo che il 2012 diventi l’anno dell’impegno per “Salvare i nostri
Semi” e per “Reclamare i nostri Semi come bene Comune”, sottraendoli al
deposito di brevetti, alle registrazioni obbligatorie, alla
monopolizzazione, alla distruzione e contaminazione genetica.
Pianifichiamo
strategie ed azioni comuni in modo che la voce del 99% in merito a
argomenti relativi ai semi diventi più forte del bullismo della Monsanto
e degli altri quattro giganti della biotecnologia applicata alle
sementi in modo che possiamo meglio difenderci dalla loro determinazione
a controllare il sistema alimentare mondiale rubandoci i nostri semi e
la nostra libertà.
Vi prego
di inviarci le vostre idee, le vostre speranze e i vostri sogni in modo
che possiamo costruire un forte movimento “Occupy the Seed” (Occupiamo i
semi).
Sono
impaziente di unire le mie forze alle vostre per fare sì che il 2012 sia
l’Anno della Liberazione dei Semi e per aiutare ad assicurare un futuro
equo e sostenibile alle generazioni che verranno.
Con solidarietà
Vandana Shiva
Per partecipare attivamente contattate:
Global Movement To Defend Seed Freedom (Movimento Globale per la Difesa della Libertà dei Semi)
Due documenti che possono aiutare ad approfondire le tematiche inerenti ai semi sono:
Il “Manifesto sul Futuro dei Semi” (2004) disponibile in molte lingue (vedi sotto). I suoi principi furono le basi della Legge Regionale della Toscana sull’eredità dei semi in quello stesso anno.
“L’Imperatore OGM è nudo: false promesse, fallaci tecnologie” . pubblicato da Navdanya International in questo ultimo anno di lavoro comune ed in collaborazione con altri movimenti di cittadini (vedi sotto): Il rapporto spiega l’evidenza della severa minaccia che comportano per i semi: la diminuzione, l’inquinamento e la privatizzazione.
La libertà dei semi è la libertà del cibo. Entra in azione ORA
Manifesti della Commissione Internazionale sui Futuro del Cibo e dell’Agricoltura:
Ripubblicati con il permesso di: http://www.navdanyainternational.it/index.php/i-manifesti
Il Manifesto sul Futuro dei Semi
spiega modi e mezzi attraverso i quali si può rinforzare e accelerare
il movimento verso l’agricoltura sostenibile, la sovranità alimentare,
la biodiversità e la diversità in agricoltura, aiutando a difendere i
diritti degli agricoltori a salvaguardare, condividere, utilizzare e
migliorare i semi. Inoltre il manifesto spiega come la nostra capacità
collettiva sia in grado di adattarsi ai percoli e alle incertezze
causate dai cambiamenti dell’economia e dell’ ambiente che ci circonda.
Il Manifesto sul Futuro del Cibo
sviluppa in dettaglio i principi sui quali si basa la transizione ad un
sistema alimentare sostenibile, come spiegato nella Dichiarazione di
Firenze sui Diritti Alimentari Globali. La cosa più importante riguarda
l’esposizione di una visione pratica e completa di idee e programmi per
salvaguardare il cibo e l’agricoltura e perché questi possano acquisire
un carattere sociale e diventare ecologicamente sostenibili e più
accessibili. La stessa visione spiega come agire concretamente per
promuovere e assicurare che la qualità e la sicurezza del cibo, nonché
la salute pubblica guadagnino una posizione predominante rispetto agli
interessi e ai profitti delle grandi multinazionali.
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