Alleanza Globale per La Libertà dei Semi - Salviamo i nostri semi
Thursday, February 20, 2014
Per la libertà dei semi e del cibo - Due settimane di azione 2013 - dal 2 al 16 ottobre
Collegamento alla pagina in Italiano: http://occupytheseed.wordpress.com/2013/09/10/italian-agisci-per-la-liberta-dei-semi-e-del-cibo-2-16-ottobre-2013/
Sunday, October 21, 2012
AMAZON WATCH » Stop the 11th Round Oil Auction in Ecuador
Defend Indigenous People and the Amazon
Difendiamo le popolazioni indigene dell'Amazzonia
In collaboration with
Difendiamo le popolazioni indigene dell'Amazzonia
In collaboration with
The government of Ecuador plans to auction off oil development rights within nearly ten million acres of primary forest and indigenous land that has been inhabited for centuries, including all of Sarayaku territory.
Il governo dell'Ecuador sta programmando di mettere all'asta i diritti di sfruttamento petrolifero di circa 10 milioni di acri di foresta pluviale antica e di terra indigena che è stata abitata per secoli. I territori includono l'intera regione dei Sarayaku.
Take action now! Send a letter urging President Correa to respect indigenous rights and the rights of nature.
Agisci ora! Aggiungi la tua firma alla lettera indirizzata al Presidente Correa perchè rispetti i diritti delle popolazioni indigene e della natura.
AMAZON WATCH » Stop the 11th Round Oil Auction in Ecuador
Wednesday, September 26, 2012
L'INGANNO A TAVOLA
Dalla prefazione del libro: «L’inganno a tavola» Home
Dai semi dell'inganno ai semi della libertà*
di Vandana Shiva
I giganti del biotech come Monsanto stanno usando l'ingegneria genetica per arrivare a controllare le nostre vite e i nostri sistemi alimentari, attraverso la menzogna e la paura. Non manipolano solo la vita, ma anche i fatti. Ed ecco finalmente in "L'inganno a tavola" abbiamo le prove di come, negli ultimi anni, le colture e i cibi transgenici siano stati imposti al mondo con la forza. Abbiamo le prove di come la propaganda abbia preso il posto della scienza, di come si siano fatti sparire i rischi mettendo a tacere gli scienziati che lavoravano sui rischi.
L'emergere di nuovi pericoli da nuove tecnologie richiede un'intensificazione della ricerca pubblica, per valutare i rischi e fornire conoscenze ai sistemi deputati al controllo della biosicurezza e della salute pubblica. Ma proprio quando la ricerca pubblica e' piu' che mai necessaria per proteggere la salute delle popolazioni, gli scienziati indipendenti che svolgono studi indipendenti diventano novelli Galileo. Vengono allontanati dalle loro ricerche e dagli istituti in cui lavorano, sotto la pressione degli interessi di gruppi ristretti disposti a introdurre a qualunque costo sul mercato alimenti pericolosi, e impegnati a creare un'atmosfera generale in cui l'ignoranza dei rischi viene presa per garanzia di sicurezza.
Tyrene Hayes, uno scienziato dell'Universita' della California a Berkeley, nel suo laboratorio ha esposto giovani rane a dosi molto basse di atrazina, il diserbante piu' diffuso; i maschi si sono trasformati in ermafroditi, un risultato che fa pensare che l'atrazina possa essere un distruttore endocrino. Syngenta, la multinazionale che e' il principale produttore di atrazina, per prima cosa ha tentato di bloccare questo studio. Quando Hayes ha continuato con fondi propri, ha provato a offrirgli 2 milioni di dollari perché proseguisse le sue ricerche "in ambiente privato". Hayes ha declinato l'offerta e ha pubblicato il proprio lavoro negli Atti della National Academy of Sciences. Syngenta ha continuato ad attaccare quello studio e a fare di tutto perché non divenisse lo strumento di politiche utili alla protezione della salute pubblica e dell'ambiente.
Arpard Pusztai era riconosciuto come la piu' grande autorita' mondiale nel campo delle lectine quando lavorava al Rowett Institute di Aberdeen, in Scozia. Pusztai fu incaricato dal governo britannico di condurre una ricerca per valutare gli effetti sulla salute prodotti dalle patate geneticamente modificate. Cio' che fece fu dare da mangiare le patate transgeniche ai ratti. Cio' che trovo' fu che i ratti manifestavano danni a molti tessuti e al sistema immunitario. Dopo che, con il consenso del suo istituto, ebbe reso pubblici i risultati della sua ricerca, Pusztai venne licenziato e una vasta campagna fu orchestrata per screditare il suo lavoro, campagna che vide tra i suoi protagonisti le piu' alte autorita' dello stato. La sua casa fu svaligiata, i suoi dati e gli appunti rubati. In seguito, i risultati delle sue ricerche furono pubblicati sulla rivista Lancet.
In un altro istituto di fama mondiale, la Cornell University, John Losey ha studiato gli effetti che il mais Bt, ottenuto con l'ingegneria genetica, puo' avere su specie non-target. Ha alimentato larve della farfalla monarca con foglie di una comune erba di campo cosparse di polline del mais Bt. Moltissime delle larve che avevano mangiato le foglie col polline Bt sono morte, mentre le larve del gruppo di controllo nutrite con foglie spolverate di polline non geneticamente modificato sono sopravvissute tutte. Questo studio innocente ha scatenato la furia della Monsanto e della Novartis, che continuano a ripetere che le loro colture Bt, appositamente ingegnerizzate per uccidere parassiti come il "bollworm" del cotone e la piralide del mais, non hanno alcun effetto sulle specie non-target.
Uno scienziato dell'Universita' della California a Berkeley, Ignacio Chapela, ha scoperto che il polline del mais geneticamente modificato ha inquinato le varieta' naturali che crescono in Messico, il centro mondiale della biodiversita' del mais; lo studio di Chapela e' apparso sulla rivista Nature nel novembre del 2001. Quel lavoro avrebbe dovuto suonare come un grosso campanello d'allarme sul fatto che l'inquinamento portato dalle piante transgeniche puo' contaminare la biodiversita' per sempre. E invece il Bivings Group, l'agenzia che cura le pubbliche relazioni per Monsanto, ha lanciato una poderosa campagna [utilizzando soprattutto Internet] attraverso esperti che si sono spacciati per scienziati usando nomi fittizi. Gli editori di Nature, non abituati a forme di pressione cosi' aggressive, hanno fatto qualcosa che non ha precedenti nei 133 anni di esistenza di questa rivista scientifica: hanno pubblicato una prudente lettera di parziale sconfessione del lavoro di Chapela. Le ripetute pressioni dei sostenitori del biotech hanno stroncato la carriera accademica di Chapela a Berkeley.
La strategia di manipolazione dei risultati scientifici e dei sistemi di regolamentazione messa in atto dalle multinazionali pone serie minacce all'indipendenza della scienza e alla salute pubblica.
Nel 2002 Monsanto e' riuscita a manipolare le autorita' indiane in modo da ottenere l'autorizzazione a seminare il proprio cotone GM. Questo cotone si e' rivelato un fallimento. Piu' di 12 ricerche indipendenti, compresi gli studi governativi, hanno dimostrato che, al posto delle 3 tonnellate per ettaro promesse, il cotone GM ha reso soltanto 400 kg per ettaro. I coltivatori, anziché veder aumentare il proprio reddito di 20000 rupie per ettaro, hanno perso 12800 rupie per ettaro.
Questi studi sono stati ignorati. Ed invece Martin Qaim dell'universita' di Bonn e David Ziberman dell'Universita' della California a Berkeley, senza aver mai neppure visto i campi degli agricoltori indiani nella stagione di questi raccolti, hanno pubblicato su Science un articolo in cui dicono che l'esperienza del cotone Bt fatta dall'India e' stata positiva e che il rendimento e' aumentato dell'80%. Qaim e Ziberman hanno utilizzato dati forniti loro da Monsanto-Mahyco, non hanno mai condotto una propria valutazione indipendente. In Kenia la Monsanto si e' servita di Florence Wanbugo per proclamare i supposti miracoli dell'ingegneria genetica della patata dolce. Oggi la falsita' di questi pretesi successi e' un fatto provato. La scienza si sta riducendo a un cumulo di informazioni "delle multinazionali, dalle multinazionali, per le multinazionali". Senza liberta' e indipendenza non c'e' scienza, ci sono soltanto abili strategie di comunicazione e propaganda.
Desidero esprimere la piu' profonda stima ai molti amici coraggiosi che hanno pagato di persona l'essersi battuti in difesa della sicurezza e della liberta' di noi tutti. Desidero ringraziare Jeffrey Smith per questo libro coraggioso.
Sono molto lieta di presentare al pubblico italiano questo libro che, sono convinta, avra' un ruolo fondamentale nel favorire la transizione dai "semi dell'inganno" ai "semi della liberta'", liberta' per gli agricoltori, liberta' per i consumatori, liberta' per gli scienziati e liberta' per tutte le specie viventi.
*Gioco di parole incentrato sul titolo originale del libro "Seeds of Deception" (I semi dell'inganno)
Sunday, September 16, 2012
Invito ad unirsi al Movimento Globale per la Libertà dei Semi
in nome e per conto di Navdanya,
vi scrivo per invitarvi a diventare parte del Movimento Globale dei
Cittadini per la Libertà dei Semi – l’inizio di una campagna a livello
globale per mettere in guardia i cittadini ed i governi di tutto il modo
di quanto la nostra capacità di approvvigionamento di semi stia
diventando precaria – e di conseguenza di quanto lo stia diventando la
sicurezza del cibo.
Abbiamo
dato inizio a Navdanya 25 anni fa per proteggere la biodiversità e il
diritto degli agricoltori a salvare, moltiplicare e scambiare i semi
liberamente nel momento in cui ci trovammo costretti a gestire le
minacce del Trattato TRIPS ( Trade Related Intellectual Property Righs
Agreement – Trattato sui diritti di proprietà intellettuale in relazione
alle attività commerciali) da parte dell’ Organizzazione Mondiale de
Commercio –World Trade Organization (WTO) che ha aperto le porte a:
l’introduzione degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati), il
deposito di brevetti sui semi ed il reclamo delle relative royalties
(diritti). Un rappresentante della Monsanto disse poco più tardi “Nella
stesura di questi trattati noi siamo stati il paziente, il diagnosta e
lo specialista riuniti in un solo soggetto “. Le Corporations
identificarono un problema – e per esse il problema erano gli
agricoltori e la loro attività di salvaguardia dei semi. Perciò esse
offrirono una soluzione, e la soluzione era l’introduzione dei brevetti e
dei diritti di proprietà intellettuale sui semi, rendendo in questo
modo illegale l’attività di salvataggio dei semi da parte degli
agricoltori. Da “bene comune” il seme divenne “merce” per essere
commercializzato sul libero mercato da parte delle aziende sementifere
private.
Ad oggi, la minaccia è grande, considerando quanto segue:
Gli
ultimi vent’anni hanno visto una grande diminuzione della biodiversità
dei semi e della sovranità su di essi da parte delle popolazioni. Allo
stesso tempo c’è stato un grande aumento del controllo sui semi da parte
di un piccolo numero di gigantesche corporations (Multinazionali).
Lo
sfruttamento intensivo dei terreni con coltivazioni geneticamente
modificate di soya, canola, cotone è aumentato drammaticamente.
Oltre
a ridurre e distruggere la biodiversità, gli organismi geneticamente
modificati e coperti da brevetto stanno minando la sovranità delle
popolazioni sui semi ed il diritto degli agricoltori a coltivare i
propri semi, a proteggerli e a scambiarli.
In
molti paesi in tutto il mondo, inclusa l’India, si stanno introducendo
nuove leggi che costringono alla registrazione obbligatoria dei semi
rendendo impossibile ai piccoli agricoltori la possibilità di far
crescere e mantenere la propria biodiversità ed obbligandoli così a
dipendere dalle grandi multinazionali sementifere.
La
contaminazione genetica si sta diffondendo – l’India ha perso i propri
semi di cotone a causa della contaminazione dei semi di cotone BT. Il
Messico, la storica culla del grano, ha perso l’ottanta per cento delle
sue varietà di grano e frumento. Questi sono solo i due principali
esempi della perdita della nostra eredità di semenze locali e nazionali.
Dopo averli contaminati, le multinazionali dei semi biotech fanno causa
agli agricoltori per aver infranto le leggi sui diritti di brevetto. Più
di 80 gruppi di sono recentemente uniti negli Stati Uniti per
presentare una sottoscrizione ed aprire un caso per prevenire una causa
contro di essi da parte di Monsanto dopo che già aveva contaminato le
loro coltivazioni.
Siccome la possibilità di approvvigionamento di sementi sane da parte
dei coltivatori è stata ridotta, essi diventano dipendenti dai semi
geneticamente modificati e coperti da brevetto. La conseguenza diretta è
l’indebitamento. Il debito creato dal cotone BT in India ha spinto gli
agricoltori al suicidio.
L’India ha firmato uno studio comparato tra India e USA sull’agricoltura
insieme ad un rappresentante della Monsanto. Gli stati sono messi sotto
pressione perché firmino accordi con la Monsanto. Un esempio è il
“Monsanto Rajasthan Memorandum of Undestanding” (MOU – Documento di
accordo bilaterale tra Monsanto e il Rajasthan) per il quale la Monsanto
avrebbe ottenuto i diritti di proprietà intellettuale su tutte le
risorse genetiche così come sulle ricerche sui semi svolte nell’ambito
dell’accordo MOU. Fu solo dopo una campagna promossa da Navadnya e un
Bija Yatra chiamato “Monsanto Quit India” (Monsanto vattene dall’India)
che il governo del Rajasthan ha cancellato il MOU.
C’è pressione da parte di Monsanto sul governo degli Stati Uniti ed
entrambi fanno pressioni sui governi di tutto il mondo. Questa è una
grande minaccia sul futuro dei semi ed il futuro del cibo.
Wikilieaks ha svelato le intenzioni del governo degli Stati Uniti di
aumentare e far proliferare l’utilizzo di OGM organismi geneticamente
modificati, in Africa ed in Pakistan. La pressione da parte di
rappresentanti del governo degli Stati Uniti è una dimostrazione di un
supporto diretto al grande business della biotecnologia ed
all’espansione dei loro mercati.
Queste
tendenze dimostrano una volontà di controllo totale sull’
approvvigionamento dei semi e di distruzione delle fondamenta più vere
dell’agricoltura. Siamo testimoni di un’EMERGENZA GLOBALE SUI SEMI.
La
scomparsa della biodiversità e della nostra sovranità sui semi sta
creando una grandissima crisi nella sicurezza dell’agricoltura e del
cibo in tutto il mondo. Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi.
I semi
sono il primo anello della catena alimentare ed i depositari della
futura evoluzione della vita. Per questo la salvaguardia dei semi e la
loro protezione per le generazioni future è un nostro preciso dovere e
nostra responsabilità. La coltivazione e moltiplicazione dei semi ed il
loro libero scambio tra gli agricoltori è sempre stata la base del
mantenimento della biodiversità e della sicurezza del nostro cibo.
Sono
sicura che voi percepirete l’emergenza tanto quanto io la percepisco e
che sentirete la necessità di unire le forze per reclamare i nostri semi
e per proteggere la loro biodiversità e libertà.
Facciamo
in modo che il 2012 diventi l’anno dell’impegno per “Salvare i nostri
Semi” e per “Reclamare i nostri Semi come bene Comune”, sottraendoli al
deposito di brevetti, alle registrazioni obbligatorie, alla
monopolizzazione, alla distruzione e contaminazione genetica.
Pianifichiamo
strategie ed azioni comuni in modo che la voce del 99% in merito a
argomenti relativi ai semi diventi più forte del bullismo della Monsanto
e degli altri quattro giganti della biotecnologia applicata alle
sementi in modo che possiamo meglio difenderci dalla loro determinazione
a controllare il sistema alimentare mondiale rubandoci i nostri semi e
la nostra libertà.
Vi prego
di inviarci le vostre idee, le vostre speranze e i vostri sogni in modo
che possiamo costruire un forte movimento “Occupy the Seed” (Occupiamo i
semi).
Sono
impaziente di unire le mie forze alle vostre per fare sì che il 2012 sia
l’Anno della Liberazione dei Semi e per aiutare ad assicurare un futuro
equo e sostenibile alle generazioni che verranno.
Con solidarietà
Vandana Shiva
Per partecipare attivamente contattate:
Global Movement To Defend Seed Freedom (Movimento Globale per la Difesa della Libertà dei Semi)
Due documenti che possono aiutare ad approfondire le tematiche inerenti ai semi sono:
Il “Manifesto sul Futuro dei Semi” (2004) disponibile in molte lingue (vedi sotto). I suoi principi furono le basi della Legge Regionale della Toscana sull’eredità dei semi in quello stesso anno.
“L’Imperatore OGM è nudo: false promesse, fallaci tecnologie” . pubblicato da Navdanya International in questo ultimo anno di lavoro comune ed in collaborazione con altri movimenti di cittadini (vedi sotto): Il rapporto spiega l’evidenza della severa minaccia che comportano per i semi: la diminuzione, l’inquinamento e la privatizzazione.
La libertà dei semi è la libertà del cibo. Entra in azione ORA
Manifesti della Commissione Internazionale sui Futuro del Cibo e dell’Agricoltura:
Ripubblicati con il permesso di: http://www.navdanyainternational.it/index.php/i-manifesti
Il Manifesto sul Futuro dei Semi
spiega modi e mezzi attraverso i quali si può rinforzare e accelerare
il movimento verso l’agricoltura sostenibile, la sovranità alimentare,
la biodiversità e la diversità in agricoltura, aiutando a difendere i
diritti degli agricoltori a salvaguardare, condividere, utilizzare e
migliorare i semi. Inoltre il manifesto spiega come la nostra capacità
collettiva sia in grado di adattarsi ai percoli e alle incertezze
causate dai cambiamenti dell’economia e dell’ ambiente che ci circonda.
Il Manifesto sul Futuro del Cibo
sviluppa in dettaglio i principi sui quali si basa la transizione ad un
sistema alimentare sostenibile, come spiegato nella Dichiarazione di
Firenze sui Diritti Alimentari Globali. La cosa più importante riguarda
l’esposizione di una visione pratica e completa di idee e programmi per
salvaguardare il cibo e l’agricoltura e perché questi possano acquisire
un carattere sociale e diventare ecologicamente sostenibili e più
accessibili. La stessa visione spiega come agire concretamente per
promuovere e assicurare che la qualità e la sicurezza del cibo, nonché
la salute pubblica guadagnino una posizione predominante rispetto agli
interessi e ai profitti delle grandi multinazionali.
Saturday, September 15, 2012
Friday, September 14, 2012
Monday, September 3, 2012
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